Il tempio di Janna ‘e Pruna sorge in coincidenza dell’omonimo valico. L’edificio sacro, in bella muratura realizzata in blocchi di granito locale ben lavorati e disposti in filari regolari, è accessibile da un atrio a pianta quasi rettangolare che introduce in una cella circolare con focolare centrale e bancone lungo la parete. L’indagine archeologica ha restituito frammenti di vasi in ceramica d’impasto e di alcuni ex voto in bronzo relativi ad un spada votiva, un pugnaletto a “codolo”, un di palco di cervo di bronzetto figurato e infine un frammento di un lingotto piano-convesso in rame. L’edificio sacro, dal punto di vista planimetrico, confronti con analoghe strutture di età nuragica del villaggio santuario di S. Vittoria di Serri-CA (in particolare la cosiddetta “Capanna del Capo”), dei complessi cultuali di Sos Nurattolos di Alà dei Sardi-SS e di Sa Carcaredda di Villagrande Strisaili-OG, con l’edificio sacro di Sirilò-Orgosolo (NU) e con quello del santuario di Su monte di Sorradile (OR), collocabili in un arco cronologico compreso tra XII e IX/VIII sec. a.C.. Il tempio era circondato da un recinto sacro (temenos) a pianta trapezoidale che, in corrispondenza dello spazio di fronte all’edificio di culto, racchiude un cortile a pianta ellittica dove i nuragici hanno deposto numerose delle offerte votive donate alle loro divinità. Subito all’esterno del temenos , è presente una struttura circolare pavimentata con belle lastre di granito, purtroppo danneggiata da un precedente scavo clandestino; da qui proviene una notevole quantità di frammenti di vasi in ceramica d’impasto e alcuni ex voto in bronzo, integri o frammentari tra cui un pugnaletto, uno stiletto e alcuni oggetti di ornamento personale, databili tra XII e VIII sec. a.C.. Questa struttura circolare è a sua volta compresa all’interno di un’ulteriore recinzione muraria, oggi visibile solo in alcuni tratti, che delimita uno spazio semicircolare di fronte al tempio, probabilmente riservato all’accoglienza dei fedeli che visitavano il santuario.